Invito alla lettura - Sergio Gallitto scrittore

Vai ai contenuti

Menu principale:

Invito alla lettura

LIBRI PUBBLICATI > POSSEDUTI A FATIMA

1
Richiesta



«Ma per davvero dici?»
   «Sissì.»
   «Ma per davvero davvero?»
   «Sissì. Davvero davvero!»
   «Minchia!»
   Carmela Vitale ha aspettato il momento opportuno per dirlo a suo marito Francesco Onorato (Ciccio per i familiari, u fitusu per gli “amici”): subito dopo aver sbafato una teglia di parmigiana di melanzane al forno.
   Il momento giusto, Carmela, l’ha scoperto dopo vari tentativi e una scrupolosa sperimentazione.
   Aveva tentato prima con lo sfinciuni: bello alto e morbido come piaceva a lui, ma era durato poco. Aveva continuato con altri piatti della tipica cucina di strada palermitana, quella dei buffittieri: pane e panelle, pane ca’ meusa, e cazzilli fritti preparati con purea di patate vecchie. Proprio i cazzilli, questi manicaretti, invece di ammansirlo, lo ringalluzzivano (tanto che Carmela ne subiva regolarmente gli impeti amorosi, dopo ogni mangiata); forse per via della forma, facilmente intuibile già dal nome. Infine, aveva verificato con soddisfazione che, immancabilmente, la parmigiana con le melanzane ammorbidiva l’animo (oltre a soddisfare la panza) del consorte, rendendolo disponibile a recepire cattive nuove senza andare troppo in escandescenze. La parmigiana, però, doveva essere strettamente quella palermitana, quella semplice, come la faceva sua mamma, con il canistratu stagionato.
   Meno male che le melanzane, oggigiorno, grazie alla coltivazione in serra, si possono trovare ed acquistare praticamente tutto l’anno, altrimenti hai voglia ad aspettare la bella stagione per ammannire notizie poco gradite al marito.
   Ciccio e Carmela stanno cenando nell’ampia cucina della loro villa sul mare Tirreno, in Sicilia. Fa molto caldo, incattivito dall’afa d’inizio agosto. Sul frigo ronza un ventilatore, a tutta velocità. Ciccio è in canottiera: sul robusto braccio sinistro spicca il tatuaggio, di vecchia data, di una donna nuda. E tiene alla cinta una pistola: per ogni evenienza.
   “Bene, solo minchia disse!”, pensa Carmela.
   «E vva beni, se tua sorella ‘Nttònia si è amminchiata su questa cosa che vuole andare a Fátima, se tua sorella non la può più accompagnare che c’ha le disgrazie sue, e se vuole partire lo stesso, nonostante tutto, che ci vada da sola, che parta, che scasi e perisca, che fui: basta che non rompe più l’anima, per non dire altro! Ma che minchia: non ci abbastava Santa Rosalia a to’ soru?»

 
 
Torna ai contenuti | Torna al menu